mercredi 27 juin 2007

L'Eracle Farnese.

Credete che il bodybuilding e il culto dei muscoli siano una cosa moderna? Mi spiace deludervi. E' sempre più diffuso, purtroppo, l'atteggiamento di chi ignora o dimentica la storia perchè la ritiene un noioso elenco di date, luoghi ed eventi, privo di qualsiasi utilità. Tuttavia quando si pone l'attenzione sul culto del corpo, non si può ignorare la Grecia classica come diretta antenata della nostra cultura. I Greci anzi ne sapevano più di noi, vista la capacità di ottenere risultati di "quasi-perfezione" senza l'ausilio di macchinari e/o integratori alimentari. Ovviamente non potendo inserire in questo post fotografie di Greci vissuti in epoca classica, mi limiterò ad un esempio artistico, a mio avviso estremamente emblematico: L'Eracle Farnese.

Marmo. h. 3,17 m. (con la base).
Inizi III secolo d.C. (da un originale
bronzeo del IV secolo a.C.).
Da Roma, Terme di Caracalla.
Collezione Farnese.


Copia romana, firmata dall'ateniese Glýkon, di un modello bronzeo attribuito a Lisippo ed oggi perduto. La statua rappresenta il protagonista delle "dodici fatiche" colto in un insolito atteggiamento, di riposo: dopo aver prelevato dal giardino delle Esperidi i pomi d'oro, che tiene nella mano destra portata dietro la schiena, l'eroe, barbuto e nudo, con il capo reclino sul petto e lo sguardo rivolto in basso, appoggia il corpo dalla poderosa muscolatura sulla clava coperta dalla pelle di leone, lasciandovi ricadere quasi con abbandono il braccio sinistro. In netto contrasto con l'immagine tradizionale dell'eroe, la statua di Napoli ci mostra un Ercole pensoso ed introspettivo che, quasi dimentico del suo successo, sembra volerne nascondere le prove. Rinvenuta nel 1546 priva della metà inferiore delle gambe, essa fu restaurata dallo scultore Guglielmo Della Porta, allievo di Michelangelo. Anche dopo il ritrovamento di quelle originali, le gambe eseguite dal Della Porta restarono ad integrare la scultura fino alla fine del XVIII secolo. Esse sono attualmente esposte nella sala. L'attribuzione a Lisippo dell'originale greco che ha ispirato la replica romana è oggi generalmente accettata: la confermerebbero soprattutto gli aspetti stilistici della raffigurazione, caratteristici dell'epoca del celebre scultore greco, che sembra aver avuto l'eroe tra i suoi temi iconografici preferiti. Nelle Terme di Caracalla, all'Ercole Farnese faceva da pendànt un'altra statua colossale nota col nome di "Ercole Latino", oggi conservata nella Reggia di Caserta.

FORSE NON TUTTI SANNO CHE...la piccola dimensione dei genitali veniva considerata in Grecia una virtù, in quanto testimoniava la totale capacità dell'uomo di dominare le proprie pulsioni e i propri istinti. Una testimonianza che ci parla di questo aspetto della cultura greca classica è Aristofane nelle Nuvole.

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Rob Woodcox

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